La Voluntary Disclosure si è rivelata una complessa procedura che negli ultimi mesi ha impegnato in egual misura, contribuenti, Agenzia delle Entrate e Governo. Sono susseguite innumerevoli comunicazioni circa spiegazioni per male interpretazioni, dubbi, e proroghe.
Proprio in merito a quest’ultimo, il governo ha annunciato un nuovo prolungamento di pratica: se fino a poche settimane fa era stata prorogata al 30 settembre il termine ultimo per la consegna dei documenti richiesti per aderire al Voluntary Disclosure, nelle ultime ore c’è stato un dietrofront, complice il numero di moduli ricevuti e la confusione che si è venuta a creare per il lungo iter anche dovuto a dubbi ancora presenti circa la medesima.
Il Governo spiega il tutto dopo la riunione del Consiglio dei Ministri: “La proroga, in presenza di un numero molto elevato di richieste di adesione pendenti, risponde all’esigenza di riconoscere più tempo per completare gli adempimenti previsti, tenuto conto delle problematiche di recepimento della necessaria documentazione, anche in ragione del fatto che l’acquisizione richiede il coinvolgimento di soggetti esteri”. Puoi trovare qui una documentazione esaustiva da parte de Il Sole 24 ore.
Slitta, quindi, al 30 novembre il termine possibile per la consegna dei modelli e moduli richiesti per l’adesione al servizio, mentre al 30 dicembre resta fissata la data per una eventuale integrazione dell’istanza. Tutti gli italiani che detengono capitali all’estero non dichiarati all’erario italiano avranno quindi oltre due mesi in più per mettersi in regola sfruttando anche la novità del ravvedimento operoso, ovvero la correzione delle violazioni nei confronti del fisco, entro 90 giorni.