Entro 24 ore, la Grecia dovrà emanare ed approvare dei provvedimenti richiesti dall’Unione Europea. Lo Stato Ellenico dovrà rispettare tali accordi per proseguire la corsa all’interno dei paesi europei. Tali richieste graveranno sull’economia dello stato greco ma permetteranno di ripagare i debiti accumulati duranti gli ultimi mesi, oltre a rimettere in sesto l’intero paese. Quali sono tutti questi provvedimenti?
Fin’ora, la Grecia aveva 3 scaglioni per il pagamento dell’IVA: 6%, 13% e 23%. Tali differenze venivano stabilite in base alla distanza, ad esempio, delle isole dalla terraferma. L’unione Europea richiede l’unificazione di tale percentuale al 23%.
Uno degli argomento più controversi di ogni paese. La Grecia dovrà aggiornare il proprio sistema previdenziale: l’età pensionabile verrà alzata entro il 2022 a 67 anni ed eliminazione graduale del sussidio alle pensioni piu basse.
Atene dovrà rendersi fin da subito operativa per il Consiglio di bilancio e introdurre i tagli automatici qual’ora ci fossero “allontanamenti” dagli obiettivi.
Come avviene in Italia, anche in Grecia i tempi burrocratici sono biblici. Entro il 22 Luglio, una volta approvato, permetterà di accelerare i processi di giustizia e quindi ridurre al minimo i costi.
Approvata recentemente anche in Italia, con questo provvedimento, qual’ora ci fossero banche in fallimento, il loro ripristino/salvataggio non dovrà gravare sullo stato ma sui privati con il prelievo forzoso sui conti correnti che superino i 100 mila euro.
Provvedimenti per Liberalizzazioni, mercato dei prodotti (sconti, saldi, aperture domenicali) ed il mercato del lavoro, quindi ciò che concerne l’accesso delle professioni ai settori chiusi (come il trasporto via mare).
Cosa chiedere l’Unione Europea sul tema principale delle Crisi? Si chiede di modernizzare gli aspetti quali le norme sui licenziamenti anche grazie ad un approccio concordato con le istituzioni. Atene aveva già messo mano ad alcuni aspetti quali il costo del lavoro e gli orari lavorativi, ma senza ottenere buoni risultati.
L’Europa chiede l’istituzione di un fondo indipendente al quale conferire alcuni asset per privatizzare. Il fondo dovrebbe garantire una entrata pari a 50 miliardi. La sede verrà stabilità ad Atene ma i controlli avverranno su supervisione di istituzioni europee. Tutto questo per dare nuova vita alle privatizzazioni.
Innanzitutto cos’è la troika? E’ l’insieme dei creditori ufficiali durante le negoziazioni con i paesi ed è costituito dalla Banca centrale Europea (BCE), Fondo monetario internazione (FM) e Commissione Europea. Questo organismo di controllo si occupa dei piani di salvataggio dei paesi all’interno della zona Euro. Come già successe tale organo dovrà tornare ad insediarsi in Grecia e questo non andrà molto giù a Tsipras ed ai greci in generale.
Per finire, e con lo scopo di tagliare l’enorme debito che porta avanti da tempo la Grecia, l’Eurogruppo si dice «pronto a considerare, se necessario, possibili misure addizionali per assicurare la sostenibilità» dell’Economia del paese. C’è un leggerissimo margine di manovra per l’allungamento del periodo di riscadenziamento dei rimborsi dal paese.