Tra le più importanti novità contenute nella Legge di Stabilità 2016 c’è stata la previsione del pagamento del canone Rai mediante addebito sulla bolletta elettrica. Una radicale innovazione volta a sconfiggere il fenomeno della sua evasione, che nel 2014 ha toccato quota 30,4%.
Secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità, il canone Rai sarebbe passato dai 113,50 euro del 2015 ai 100,00 euro del 2016, e tale somma sarebbe stata addebitata a rate a partire da luglio sulla bolletta elettrica, introducendo la presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo nel caso in cui esista un’utenza per la fornitura elettrica nel luogo in cui una persona ha la propria residenza anagrafica.
Tuttavia la norma di attuazione della diversa modalità di pagamento è stata oggetto di forte critiche, e pertanto il Consiglio di Stato lo scorso 14 aprile ne ha bocciato il contenuto. Tre le principali critiche rivolte al legislatore:
Soprattutto quest’ultima criticità ha causato forte allarmismo tra i consumatori, in quanto sovente il titolare della bolletta elettrica non coincide col titolare del canore Rai.
L’assicurazione del legislatore relativa all’incrocio dei dati contenuti negli elenchi non rassicurava i consumatori perché, come la storia ci insegna, i database dei vari enti spesso contengono dati diversi e l’incrocio può portare ad errori.
L’Agenzia delle Entrate aveva provveduto ad emanare una serie di casistiche particolari per richiederne l’esenzione:
I soggetti rientranti in una delle categorie sopraelencate potevano presentare richiesta di esenzione presso l’Agenzia delle entrate entro il 30 aprile 2016.
La sentenza del Consiglio di Stato, tuttavia, stoppa tutto, ed è probabile a questo punto il rinvio sia del termine per la richiesta di esenzione, sia del mese in cui verrà effettuato il primo addebito in bolletta.