Per 57 milioni di unità immobiliari urbane a destinazione ordinaria, censite in catasto nelle categorie dei gruppi “A”, “B” e “C” e corredate di planimetria, sarà riportata la superficie catastale, calcolata ai sensi del D.p.r 138/1998.
Un’informazione che va ad affiancarsi a quelle già presenti, dai dati identificativi dell’immobile (sezione urbana, foglio, particella, subalterno, comune) a quelli di classamento (zona censuaria ed eventuale microzona, categoria catastale, classe, consistenza, rendita).
Sarà quindi disponibile non solo la superficie complessiva, ma anche quella al netto di balconi, terrazzi e aree scoperte pertinenziali e accessorie, comunicanti e non; questo dato rappresenta il punto di riferimento per il calcolo della Tari.
I proprietari di immobili, quindi, hanno da oggi la possibilità di:
La novità sarà estesa anche a superfici ritenute “incoerenti” al termine delle attività di verifica dell’Agenzia, nell’ambito delle procedure di allineamento delle banche dati.
Attualmente, la superficie non entra in visura per circa il 5% delle unità immobiliari urbane, non essendo dotate di planimetria; questo perché sono risalenti, per la maggior parte, alla prima fase di censimento del Catasto, in cui per alcune tipologie di immobili non era necessario allegare la planimetria.
Per questi immobili è comunque possibile presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale, con procedura Docfa, per l’inserimento in atti della “piantina”. Un adempimento che diventa necessario nel caso in cui si intende vendere l’immobile (articolo 19, comma 14, Dl 78/2010).