Tutti i cittadini degli Stati membri dell’Unione Europea hanno diritto al lavoro in un qualsiasi Paese membro dell’UE a determinate condizioni e con alcune restrizioni. Ciò significa che un’azienda con sede in uno degli Stati membri dell’UE, può con i propri dipendenti, a prescindere dalla loro cittadinanza, fornire servizi in qualsiasi Paese membro senza la necessità di permessi di lavoro, nel rispetto delle norme legislative comunitarie e nazionali.
La libera circolazione di persone rappresenta, assieme alla libera circolazione di merci, capitali e servizi, una delle libertà fondamentali del mercato comune dell’UE. Il diritto alla libera circolazione all’interno dell’UE si applica ai lavoratori, agli studenti, ai pensionati, in pratica a tutti i cittadini dell’UE e ai loro familiari, a prescindere dalla cittadinanza.
Assumere un dipendente in Slovenia, sloveno o italiano, è una operazione molto semplice che può essere effettuata direttamente dall’azienda, oppure un imprenditore può avvalersi della collaborazione dell’ufficio di collocamento o di altre azienda specializzate nella ricerca di personale.
L’ammontare della paga non può essere inferiore alla retribuzione minima stabilita per legge, che oggi è di poco inferiore a 800 euro. Alla paga basa stabilita sul contratto di assunzione si possono aggiungere altri voci tipo premi di produzione, di presenza o altri benefit. I contributi, da calcolare sulla paga lorda, ammontano al 16.10% a carico del datore di lavoro e al 22.10% a carico del lavoratore. Dopo aver detratto dalla paga lorda i contributi a carico del lavoratore si passa a calcolare l’imposta sulle persone fisiche. Sui redditi delle persone fisiche si calcolano le tasse a scaglioni seguendo questa tabella:
Prima di calcolare l’imposta si tolgono le detrazioni che spettano al lavoratore residente in Slovenia, (per i lavoratori non residenti non sono previste detrazioni), e le più comuni sono:
Alla paga netta così ottenuta deve essere aggiunto il parziale rimborso spese per il trasferimento dalla residenza del lavoratore fino al posto di lavoro; questo è riconosciuto come un rimborso spesa, pertanto non tassato. Anche le spese per il pranzo sono carico del datore di lavoro, che può decidere se organizzare una mensa interna, oppure affidarsi ad un’azienda di catering oppure rimborsare in busta paga le spese del pranzo.
In Slovenia non esiste il TFR e la tredicesima; oltre ai costi per la paga mensile esiste solo un rimborso per l’indennità ferie che deve essere pagato al lavoratore in giugno, che ammonta a poco meno di 800 euro lordi: su questo importo non devono essere calcolati i contributi ma solo la tassa sulle persone fisiche. Al lavoratore spettano minimo 20 giorni di ferie annuali, a questi possono essere aggiunti altri giorni in base all’anzianità del lavoratore, alla situazione famigliare e al tipo di lavoro svolto.
* +800,00 -176,80 -12,80 +40,00 +100,00
** +176,80 +128,80 +12,80
*** +800,00 +128,80 +40,00 +100,00
(i valori riportati nelle tabelle sono indicativi)
Per contenere l’aumento della disoccupazione, la Slovenia ha stanziato dei fondi per agevolare l’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori sloveni.
Quando a una persona, disoccupata o dipendente, si presenta la possibilità di un guadagno aggiuntivo o quando ad un’azienda si presenta la necessità di mano d’opera senza che ci sia la volontà da entrambi le parti di perfezionare un contratto di assunzione, la legislazione slovena prevede delle possibilità di stabilire un rapporto di collaborazione tra lavoratore e azienda.
La costituzione di una ditta individuale forfetaria e la sua gestione è estremamente semplice ed economica. Non è richiesta la tenuta dei registri delle fatture d’acquisto, ma solo l’elenco delle fatture emesse. Il fisco riconosce il 70% dei costi in maniera forfetaria senza necessità di dimostrarli, sull’utile (30% del fatturato) si versano tasse nella misura del 20%, da questo si deduce che l’importo delle tasse da versare allo stato sloveno è appena il 6% del fatturato.
Per questo tipo di attività esiste anche la versione “pomeridiana”, se una persona dimostra di versare i contributi in altro modo ad esempio tramite un’altra ditta come lavoratore dipendente o in altro stato membro della comunità europea (tramite il modello A1) l’importo dei contributi da versare è molto inferiore: circa 38 € al mese.
Esempio di calcolo onorario ditta individuale forfetaria:
Questo tipo di contratto viene stipulato tra due parti, una parte si propone di svolgere un certo tipo di lavoro manuale o intellettuale e l’altra parte si impegna a riconoscere un compenso per questo tipo di servizio ricevuto. La definizione di questo tipo di contratto è molto ampia e trova applicazione in tante situazioni della vita aziendale.
Da un punto di vista pratico si usa in modo particolare per lavori stagionali (camerieri, animatori, lavoratori agricoli, ecc.), lavori saltuari (servizi di sicurezza, catering, manifestazioni), servizi di riparazione e manutenzione, servizi di pulizia, assistenza di anziani e bambini.
La tassazione per questo tipo di redditi è regolato dalla legge sulla tassazione delle persone fisiche (legge ZDoh-2) e rientra nel calcolo dei redditi da inserire nella denuncia di redditi annuale. La base imponibile è rappresentata dal compenso pattuito diminuito dalle spese forfetarie 10%. Oltre alle spese forfetarie, dal reddito possono essere detratte anche le spese di viaggio che sono documentate e legate in maniera indiscutibile ai servizi svolti.
Dal punto di vista dei contributi, devono essere calcolati solo quelli relativi all’assicurazione sugli infortuni, 8,85% sul compenso lordo. Con questo tipo di contratto non vengono versati contributi per il fondo pensione, pertanto il periodo lavorativo non viene preso in considerazione ai fini pensionistici.
Il contratto d’autore è molto simile al contratto di lavoro, l’unica differenza è nel tipo di servizi prestato che non è così generico come nel contratto di lavoro, ma è definito nell’art. 99 della legge ZASP-UPB3.
Anche la tassazione per questo tipo di contratto è molto simile a quello descritto nel punto precedente, ma in questo caso l’azienda non è tenuta a versare la tassa speciale del 25%.
Gli studenti che sono iscritti alle scuole medie superiori o all’università che hanno un’età compresa tra i 15 e 26 anni, possono mettere a disposizione il loro tempo libero e le loro capacità alle aziende fornendo lavoro manuale o intellettuale.
Anche in questo caso, si tratta di un contratto molto ampio e libero che può essere interrotto da entrambi le parti senza preavviso e può essere applicato in tanti settori come già descritto nel contratto di lavoro. Al termine della prestazione dei servizi o alla fine del mese l’azienda comunica all’organizzazione l’importo dei compensi spettanti allo studente, il quale provvede ad emettere la fattura all’azienda che versa sul conto corrente dello studente l’importo dovuto.
Le informazioni, i calcoli e le tabelle presentate in questo articolo sono da ritenersi indicative. Lo Studio Inboj è esonerato da ogni responsabilità per eventuali informazioni errate in quanto le stesse sono suscettibili di continui aggiornamenti e modifiche.