Ognuno di noi ha delle idee in cui crede e dei progetti da voler realizzare. Tuttavia come dice il famoso detto “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, ovvero ai numerosi rischi, obblighi (come pagamento delle imposte e gestione di fatturazione e contabilità) e sfide che l’avvio di una nuova attività può portare.
Per questo molte volte la via più semplice e sicura per testare e avviare una nuova idea è quella di svilupparla in parallelo con il tuo lavoro da dipendente che ti garantisce una certa stabilità e una sicurezza nel caso in cui le cose non vadano per il meglio.
Rispetto a questa situazione ci sono 2 domande fondamentali a cui dover rispondere:
Come detto nell’articolo precedente, se i tuoi guadagni non superano i 5000 euro annui e le tue prestazioni sono saltuarie, queste possono essere classificate come prestazioni occasionali.
Se invece la tua attività è organizzata e continuativa devi procedere all’apertura della partita IVA e avviare una nuova attività, cosa che non viene vietata da nessuna legge (se non sei un dipendente pubblico) a patto che le nuove operazioni non siano chiaramente in concorrenza con la posizione come lavoratore dipendente che porterebbe ad un conflitto di interessi.
Nel caso in cui voglia tutelarti, inoltre, puoi richiedere al tuo datore di lavoro di firmare un’autorizzazione scritta.
Rispetto a questo aspetto, è necessario determinare la proporzione di tempo che dedichi alla nuova attività e la percentuale di guadagni che ne derivano rispetto al tuo lavoro da dipendente.
Se la nuova attività non è preponderante, non appena ricevi la lettera per iscriverti alla Gestione Separata per i commercianti, ti basterà presentare la busta paga che ricevi come impiegato perché non ti venga addebitato un doppio importo di contributi.
Se invece impieghi tempo e denaro principalmente nella nuova attività dovrai optare per l’iscrizione alla Gestione Separata.