Partiamo da questa domanda che è forse la più comune quando cominci ad affacciarti nel mondo del lavoro e a confrontarti con la fatturazione.
Esistono dei limiti ben precisi in termine di tempi di collaborazione e guadagni che, se rispettati, ti esimono dall’obbligo di aprire partita IVA.
Questo significa che non devi emettere una fattura per il servizio che presti ma solo rilasciare una ricevuta di prestazione occasionale.
Un modello per certificare una prestazione occasionale include:
Perché la tua collaborazione sia considerata come saltuaria e non come organizzata e continuativa, devono esserci alcune condizioni. Precisamente NON deve essere continuativa, professionale e coordinata.
In parole povere non puoi promuoverti su internet o attraverso altri mezzi pubblicitari poiché questo farebbe venir meno i punti appena esposti.
Inoltre non puoi superare i 30 giorni di collaborazione con lo stesso committente o avere guadagni netti maggiori di 5000 euro.
Cosa succede se a un certo punto uno o più di questi requisiti vengono a mancare? Quali sono i tuoi obblighi e la procedura da seguire?
A questo punto devi fare il grande passo e aprire la partita IVA e registrarti alla Gestione Separata INPS se non hai una cassa di categoria.
Per quanto riguarda i doveri rispetto al limite superato dovrai pagare i contributi solo per l’importo superiore al limite dei 5000 euro.
Inoltre, da questo momento, devi emettere regolari fatture con tutti gli elementi richiesti dal tuo regime fiscale e professione per ogni bene venduto o servizio prestato.
Per iniziare con il piede giusto fin dalla prima operazione puoi chiedere aiuto ad un commercialista che ti guidi nella giungla legislativa e ti consigli nelle decisioni importanti della tua attività.